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CORPO REALE DEL GEN(O CIVILE

PROVINCIA DI TORINO

UFFICIO DI TORINO

DISCIPLINARE

per lo impianto ed esercizio a trazione elettrica di linee tramviarie nella città di Torino delle società anonime Belga e Torinese dei tramvai di Torino.

Art. 1.

Le linee di tramvie elettriche formanti oggetto del presente disciplinare sono rappresentate e descritte nel progetto 22 gennaio 1898 che accompagna la domanda pari data del sig. ingegnere A. Gruslin direttore delle società anonime Belga e Torinese delle tramvie di Torino, e cioè:

I. Linea piazza Emanuele Filiberto-Corso Valentino.

Questa linea segue l'attuale tracciato che partendo dalla piazza Emanuele Filiberto per il corso Regina Margherita, via Consolata, via e Corso Siccardi, piazza Venezia, piazza Solferino, corso Re Umberto, Corso Oporto, via Arsenale sbocca sul corso Vittorio Emanuele, che segue per buon tratto, indi attraversa piazza Carlo Felice, piega in via Nizza fino all'incrocio col corso Valentino e lungo questo fino all'incontro col corso Massimo d'Azeglio.

Linea a doppio binario:

Lunghezza della linea, media cioè misurata sull'asse dell'interbinario, esclusi i raddoppi, m. 1299,0.

II.

Linea piazza Em Filiberto

Borgo S. Secondo.

Questa linea è comune colla precedente fino allo sbocco di via Arsenale sul corso Vittorio Emanuele, che attraversa, per poi seguire la via S. Secondo fino al viale di Stupinigi, ossia fino all'ospedale Mau

riziano. Anche questa linea è a doppio binario eccettuata la curva presso il capo linea del viale di Stupinigi.

Lunghezza media della linea m. 3820,00.

III. Linea barriera di Casale-Piazza Emanuele Filiberto.

Linea d'impianto nuovo concessa colla convenzione 14 luglio 1897 alla società Torinese di tramways e ferrovie economiche.

Questa linea tutta a doppio binario ha il suo capo linea sul piazzale della barriera di Casale; traversa il ponte Regina Margherita e seguendo il corso omonimo viene a congiungersi colla linea dei Viali allo sbocco di questa dal corso S. Maurizio. L'altro capo linea è in piazza Emanuele Filiberto.

La lunghezza della linea, deduzione fatta del tronco comune colla linea dei Viali, metri 1753,00.

In complesso la lunghezza delle nuove linee, esclusi i raddoppi, risulta di metri 6872,00.

Art. 2.

Il sistema di trazione è quello con filo aereo e con presa di corrente mediante trolley.

Questo impianto, che è parte della rete generale di tramvie in città di Torino concessa alle società Belga e Torinese, come per le altre linee analoghe, viene indicato a corrente continua con la differenza di potenziale in via normale di 500 volts e massima di 600 volts.

Pei cavi alimentatori, feeders, si adotteranno condutture sotterranee, e così pure per l'allacciamento dei binari formanti condutture di ritorno. alla stazione generatrice.

Per ciò che riguarda l'impianto delle condutture elettriche in generale saranno osservate le prescrizioni della legge 7 giugno 1894, n. 232, e del relativo regolamento 25 ottobre 1895, n. 642, oltre quelle specifiche che potranno essere stabilite dal prefetto di Torino.

I supporti dei conduttori aerei dovranno essere solidi e stabiliti in modo da resistere agli sforzi dovuti alla pressione del vento, ai cambiamenti di direzione delle linee e alle distanze ineguali dei supporti medesimi. I conduttori ed i fili di sensione saranno solidamente attaccati ad isolatori fissi sui support.

Onde evitare nocevoli effetti di elettrolisi nelle condutture di gas e di acqua potabile, sarà il conduttore di ritorno quello che sarà messo in comunicazione col polo negativo della generatrice.

Per assicurare poi la continuità delle rotaie quali conduttori di ritorno, esse saranno collegate fra loro elettricamente; saranno cioè collegate agli estremi con uno o due cordoni di rame di sezione proporzionata all'intensità della corrente cui devono dare passaggio.

È fatto obbligo alle società concessionarie di constatare durante l'esercizio delle tramvie la differenza di potenziale esistente fra i due punti del ritorno non isolato, il più lontano ed il più prossimo alla stazione generatrice. Qualora questa differenza di potenziale sia riconosciuta pregiudizievole, la società dovrà prendere provvedimenti per ridurla, ed il prefetto, udita la commissione di vigilanza, potrà ordinare che siano collocati dei conduttori speciali colleganti direttamente un dato tratto di binario colla generatrice.

Nella disposizione dei feeders, nelle loro giunzioni e destinazioni, le società concessionarie dovranno 'prendere tutte le precauzioni suggerite dalla tecnica per evitare qualunque influenza nocevole sulle altre condutture elettriche esistenti.

I membri della commissione di vigilanza ed i loro delegati avranno facoltà di assistere alle operazioni di controllo.

Art. 3.

Lo scartamento del binario è quello normale cioè di metri 1,445 fra i bordi interni del fungo portante.

La larghezza dell'interbinario, giacchè si tratta di linee a doppio binario, non sarà in via normale minore di metri 1,10 nei rettifili (ciò che corrisponde all'interrasse di metri 2,545), e nei tratti in curva questa distanza sarà aumentata in proporzione della curvatura.

Nei tratti di linee in cui saranno posti fra i due binari i pali di sostegno dei fili conduttori, lo interbinario non sarà minore di metri 2,50 ossia metri 3,945 di interrasse.

Il raggio minimo delle curve è fissato di metri 17,00.

Tra due curve consecutive di senso contrario si dovrà intercalare un tratto rettilineo di lunghezza non minore di metri 4,00.

Art. 4.

Quanto alla larghezza della zona da lasciarsi libera pel carreggio ordinario ed alla distanza della linea di massima sporgenza delle vetture dagli ostacoli fissi esistenti lungo le strade percorse, poichè si tratta di linee nell'interno dell'abitato, si ammetteranno le eccezioni previste ne

1899

(Parte supplementare).

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gli alinea 3 e 4 dello art. 2 della legge 27 dicembre 1896, n. 561, sulle tramvie a trazione meccanica.

Si prescrive però in modo assoluto che non sia mai minore di un metro la distanza fra la fronte della rotaia estrema e le pareti delle case, parapetti o costruzioni murarie.

Art. 5.

L'armamento è costituito da rotaie tipo Pheenix a doppio fungo, del peso di chilog. 42,800 a metro corrente.

Così per gli scambi come per la collocazione in posto dei binari si richiamano le disposizioni contenute nel progetto che accompagna la domanda e quelle del progetto annesso alla domanda del 31 luglio 1897.

Nei tratti di strada lastricati o anche solo muniti di guide di pietra le rotaie saranno poste sopra dadi di legno debitamente inchiodati sulle traversine pure di legno, delle dimensioni di 1,900,10X0,18, poste a distanza di metri 1,15 da asse ad asse.

Nei tratti selciati od a Macadam le rotaie poseranno direttamente sopra uno strato di ghiaia diligentemente distesa e battuta. Per rendere solidali le due rotaie dello stesso binario queste si uniranno fra loro ad intervalli di metri 1,80 nei rettifili e di metri 1,54 nelle curve, con sbarre, dette di scartamento, a teste filettate a vite e munite di dado e contro dado da fissare in appositi fori praticati nel gambo delle rotaie.

Le rotaie saranno poste a perfetto livello del piano stradale e l'interbinario dovrà essere disposto secondo la sagoma trasversale della strada, in modo che non risulti, dopo la posa della linea, il più piccolo risalto od avvallamento in corrispondenza alle rotaie.

Art. 6.

Le vetture automotrici corrisponderanno al tipo unito al progetto che accompagna la domanda del 31 luglio 1897, a due assi coll'interrasse di metri 1,80.

La lunghezza fra i frontali è di metri 7,23; la lunghezza della cassa è di metri 4,65; la larghezza massima è di metri 2,14.

Esse saranno munite di due motori gemelli, della forza di circa 20 FP ciascuno, con regolatore, scarica fulmini, e con due freni di cui l'uno meccanico a leva agente, sui cerchioni delle ruote, l'altro elettrico agente in due modi distinti cioè, con chiusura del motore in circuito su sè stesso

e coll'inserzione di resistenze l'uno e con inversione di corrente nell'indotto onde tendere ad invertire il movimento (contro vapore) l'altro. Questi freni, ben inteso, saranno comandati facilmente dalle due piattaforme delle vetture automotrici.

Quando le società concessionarie intendessero di introdurre modificazioni alle vetture, od adottare un tipo nuovo, dovranno presentare proposta alla prefettura di Torino, corredata dai necessari tipi, e di una relazione giustificativa per la debita approvazione, sentita la commissione di vigilanza.

Tutte le vetture tanto nuove come quelle modificate non potranno essere messe in circolazione se non dopo essere state esaminate e collaudate dal regio ispettore delle ferrovie.

Art. 7.

Ciascuna vettura automotrice sarà affidata ad un conduttore meccanico che prenderà posto sulla piattaforma anteriore e ad un fattorino o bigliettario.

Il personale dei conduttori dovrà riportare la speciale autorizzazione del regio ispettore capo del circolo ferroviario di Torino, il quale non lo rilascerà se non dopo essersi accertato della sufficiente capacità dei candidati, in base ai documenti comprovanti la loro idoneità alle funzioni di conduttore ed, in caso di dubbio, in seguito ad un esame cui l'aspirante dovrà essere sottoposto, secondo le norme che verranno stabilite.

Art. 8.

Prima dell'apertura delle linee o tronchi di linee all'esercizio si dovranno presentare all'approvazione del prefetto il regolamento per l'esercizio contenente le norme di servizio, tanto per il personale quanto per quelle applicabili al pubblico.

Art. 9.

Una speciale commissione tecnica composta di un ufficiale del regio ispettorato delle strade ferrate per il circolo di Torino e del regio ufficio del genio civile di Torino all'uopo delegati dai titolari dei detti uffici, di un ingegnere dell'ufficio tecnico provinciale e di quello comunale di Torino vigilerà all'esecuzione dei lavori di sistemazione della linea accertando che essi corrispondano al progetto approvato dal Ministero, con facoltà di approvare le modificazioni ed aggiunte che riguardino quei maggiori dettagli che solo in corso di esecuzione si pos

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