La tempesta: dramma

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Presso Niccolo Capurro, 1815 - 160 páginas
 

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Página 109 - Ale hanno late, e colli e visi umani, Pie con artigli, e pennuto il gran ventre: Fanno lamenti in su gli alberi strani. 1 5 E il buon Maestro: Prima che più elitre, Sappi che se' nel secondo girone, Mi cominciò a dire, e sarai, mentre Che tu verrai nell
Página 25 - Cacciarli i del per non esser men belli ; Né lo profondo Inferno li riceve , Che alcuna gloria i rei avrebber d'elli.
Página 139 - ... sui verdi tappeti finti poggi elevate, ove neglette l'erbe amare dipoi lascian gli armenti: e tu festivo dei silenzi azzurri popolo animator, quando la squilla, che ai domestici fuochi il fin prescrive, con patetico suon rompe la sera; bizzarra stirpe che in l'algide notti mollemente odoriferi boleti a un soffio germogliar fai tra i cespugli: o vasta infin, d'ogni bell'arte amica, invisibil progenie, che lo schietto con leggerissim'ali di farfalla aere trasvoli. Tu non se...
Página 140 - ... cieli azzurro sollevai tal grido, che orrendamente fea mugghiar la terra. Te ministra, sovente, aerea prole, al fulmine trisulco il fuoco apposi; e la valida quercia, arbor di Giove, ei pini ei cedri, vincitor degli anni, bersagliai sì che dal paterno masso l'ime radici ne stridean divelte. E le roccie durissime, su vasta invitta base fieramente assise, rovinoso squarciai. Schiusi gli avelli, e dalle braccia dell'ignara morte la turba dei sepolti emerse al giorno; tanto dell'arte mia certo è...
Página 139 - Tu non se' che vana, Gracil famiglia di lievissim'enti: Pur, tua mercè, quando più eccelso e vivo Sfolgoreggiava in sua carriera il Sole, Di gramaglia lo avvolsi : a un sol mio cenno Si...

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