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1873 stituant un engagement formel et définitif entre les deux

états.

J'ai l'honneur de transmettre, ci-joint, à Votre Excellence un exemplaire authentique de ce document, que je La prie de soumettre a S. E. le Chancelier de l'empire. En me faisant connaître en son temps ses vues à ce sujet, le cabinet Impérial et Royal se trouvera ainsi en mesure de certifier l'identité des deux originaux déposés aux archives des chancelleries respectives.

Agréez, ecc.

Firmato: VISCONTI VENOSTA.

IL MINISTRO DI S. M. I. E R. APOSTOLICA IN ROMA
AL MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI D'ITALIA.

Monsieur le Ministre,

Rome, le 2 Janvier 1873.

En réponse à la note que Votre Excellence m'a fait l'honneur de m'adresser le 24 Janvier 1872, au sujet de la délimitation entre les communes de Malcesine et de NagoTorbole, j'ai été chargé de Lui communiquer que le gouvernement de Sa Majesté Impériale et Royale Apostolique approuve les stipulations conclues par la commission internationale, chargée de régler le différend qui s'était produit relativement au tracé de la frontière entre le deux

communes.

En vertu de ces stipulations, formulées dans le procès verbal signé à Riva le 7 décembre 1871, la frontière communale, provinciale et nationale est marquée par un pilier

en pierre portant l'inscription: « Provincia del Tirolo e 1873 Vorarlberg, » et situé au bord du lac de Garde, et, en partant de ce point, par la ligne droite qui relie le dit pilier au point-frontière « la Rochetta, » désigné sur les cartes du cadastre par le N.o 14.

En priant Votre Excellence de vouloir bien prendre acte de cette déclaration, j'ai l'honneur de Lui transmettre, ciprès, copie authentique du procès verbal en question, et je me permets d'ajouter que l'exemplaire qui accompagnait la note précitée de Votre Excellence a été reconnu en tout point conforme à l'original déposé aux archives du Ministère Impérial et Royal à Vienne. Agréez, ecc.

Firmato: WIMPFFEN.

(annesso)

Atto in Riva li 7 dicembre 1871.

Avanti la commissione internazionale austro-italiana composta dei signori:

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CARLO PELLIZZARI r. ingegne- GIUSEPPE DE GENTILI IR. in

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In seguito a ripetute contestazioni avvenute fra i comuni di Nago Torbole e Malcesine per la difettosa demar

1873 cazione del confine fra le proprietà boschive dei due comuni sul pendio di Monte Baldo, convennero gli alti governi d'Austria e d' Italia, sul riflesso che nella detta località il confine fra i due comuni è identico col confine dei due stati, di far rilevare la cosa da una commissione mista, al quale scopo designarono a formar parte della stessa i signori in fronte notati.

I quali radunatisi in Riva si portarono sul luogo controverso, detto Val Marza, e coll' ajuto delle mappe e descrizione di confini di epoche anteriori, constatarono quanto segue:

Dalla cima del Monte Baldo discendendo verso il lago di Garda, il confine non è soggetto a controversia fino al punto detto la Rocchetta, che risulta distante dalla riva del lago circa 1700 passi ed è marcato nelle mappe al N. 14. Da questo punto fino alla sponda non esistono cippi o segni di confine.

Solo sulla riva sonvi, alla distanza normale di circa 20 passi (15 metri) l'uno dall' altro, due segni di confine.

Il primo al Nord è formato di un pilastro in pietra, sul quale si trovano scolpite le parole: « Contea principesca del Tirolo e Vorarlberg, circolo di Rovereto, distretto di etrco. »

L'altro, situato, come si disse, a 20 passi di distanza in direzione Sud, è una semplice croce scolpita nel macigno.

Ora il comune di Nago Torbole sostiene che la croce, come indubbiamente più antica, sia il vero termine, e ritiene ciò tanto più, che, a memoria d'uomo, la linea di confine venne dagli abitanti di Nago Torbole sempre ritenuta por capo alla detta croce.

I rappresentanti del comune di Malcesine invece sostengono che il pilastro munito di iscrizione sia il vero termine di confine e vogliono pure che, a memoria d'uomo, quello sia sempre stato ritenuto come il punto dal quale si dipartiva la linea di confine.

I rappresentanti dei due comuni, le mappe in proposito con- 1873 sultate, e la descrizione dei confini fatta nell'anno 1859 in confronto d'incaricati dei due comuni, ammettono, come cosa indubbia, che la linea di confine dal punto 14 (detto la Rocchetta) al termine sulla sponda del lago formi una linea retta.

La divergenza d'opinione riflette quindi unicamente la direzione di questa linea retta dal punto alla Rocchetta verso il lago. L'oggetto della contesa è di minima entità, se si riflette che si tratta di un suolo per la massima parte formato di nudo scoglio e di piccolissima estensione, giacche il terreno in contestazione corrisponde ad un triangolo la cui base è di circa 20 passi (15 metri) ed i lati hanno una lunghezza di circa 1700 passi.

In ogni modo, per esaurire l' incarico avuto, la commissione fece dai propri membri tecnici segnare a metà altezza un termine su ciascuna delle linee rette tirate al punto la Rocchetta, l' una dal termine croce l'altra dal termine pilastro, lasciando la definizione della vertenza al convegno che avrebbe luogo in Riva successivamente al rilievo sopra luogo. Convocatisi successivamente i signori formanti parte della commissione, vennero riassunte le osservazioni fatte sopra luogo; sentito l'avviso dei signori tecnici, rivedute le mappe, e le descrizioni di confine, in ispecie quella fatta nell' anno 1859 avanti un'I. R. commissione, e col concorso dei comuni di Nago Torbole e Malcesine, per la verificazione di confini a scopo di misurazione catastale, ad unanimità si convenne doversi considerare qual vero confine comunale, provinciale ed internazionale il pilastro coll' iscrizione « Provincia del Tirolo et Vorarlberg ecc. » situato sulla sponda del lago come sopra venne più dettagliatamente descritto.

In conseguenza, la commissione propone di considerare come vera linea di confine la retta che partendosi dal detto pilastro in pietra va a raggiungere il punto termine « la Rocchetta segnato in mappa al N. 14.

1873

Onde ovviare poi contestazione sulla percorrenza di questa linea, sul riflesso che, per la configurazione topografica, i due termini estremi di questa zona, la Rocchetta ed il pilastro, non possono esser visti contemporaneamente, la commissione propone che sulla detta retta, nei punti intermedii, vengano marcati due nuovi termini possibilmente ad eguale distanza dai due punti estremi, da segnarsi coi NN. 15 e 16 per formare la continuazione dei termini superiori, la cui numerata si arresta al termine della Rocchetta col N. 14. Oltre di ciò verranno muniti dell' indicazione dell'annata 1871.

Ciò che verrà fatto, in concorso dei due comuni interessati, appena gli eccelsi governi avranno impartito la loro riservata approvazione al presente atto, che viene esteso in doppio esemplare, e previa lettura, accettato e firmato da tutti i membri della commissione.

SALVETTI GIUSEPPE.
PELLIZARI CARLO.

PRIORI ANDREA.

MANINI GIOVANNI.

DE RUNGG ALBERTO.
GENTILI GIUSEPPE.

BERTOLINI FILIPPO.

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