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Leggi, tasse ed usi, ai quali vanno sottoposti i particolari della loro 1856 Nazione nel luogo ove risiedono.

ART. XXIII. I Consoli generali, Consoli, Viceconsoli ed altri Agenti commerciali dei due paesi saranno arbitri nelle differenze e questioni civili che insorgessero fra i Capitani e gli equipaggi, o fra gl' individui componenti l'equipaggio di un bastimento della loro Nazione, semprechè non vi siano interessati i sudditi o cittadini della Potenza presso la quale risiedono; e le Autorità locali non potranno intervenire o prendervi parte, che nei soli casi in cui la condotta del Capitano e degli equipaggi turbasse l'ordine pubblico o la tranquillità del paese, o sivvero che gli stessi Consoli ne richiedessero l'assistenza.

È però inteso che il giudicato e arbitraggio dei Consoli generali, Consoli, Viceconsoli ed altri Agenti commerciali non potrà privare le parti contendenti del diritto di ricorrere all' Autorità giudiciaria del proprio paese, tostochè vi facciano ritorno.

ART. XXIV. I Consoli generali, Consoli, Viceconsoli ed altri Agenti consolari delle Alte Parti contraenti riceveranno dalle Autorità locali ogni ajuto ed assistenza per la ricerca, arresto e custodia dei marinari ed altri individui facienti parte dell' equipaggio dei bastimenti da guerra e mercantili del respettivo paese, e che fossero incolpati di diserzione.

A questo effetto essi si dirigeranno per iscritto ai Tribunali, Giudici e Funzionari competenti, e giustificheranno coll' esibizione dei Registri del bastimento, dei Ruoli d'equipaggio ed altri documenti officiali, ovvero, se il bastimento fosse partito, con la copia dei citati documenti, da essi debitamente legalizzati, qualmente gl' individui reclamati abbiano realmente fatto parte del predetto equipaggio.

E la domanda, per tal guisa giustificata, non potrà essere rifiutata.

I disertori arrestati rimarranno a disposizione dei Consoli generali, Consoli o Viceconsoli richiedenti, e potranno eziandio essere detenuti e custoditi nelle prigioni del paese sulla domanda ed a spese di quelli che li reclamano, fino al momento in cui verranno restituiti a bordo del bastimento cui appartengono, o fintanto che non si presenti una occasione di rinviarli nel paese degli Agenti predetti su di un bastimento della stessa Nazione o di qualunque altra.

Se però questa occasione non si presentasse nello spazio di tre mesi a partire dal giorno dell' arresto, ovvero non fosse supplito regolarmente alle spese di mantenimento di quei detenuti

1856 dalla parte, ad istanza della quale l'arresto fu operato, detti disertori saranno posti in libertà senza che possano essere nuovamente arrestati per quella stessa causa. Ciò non ostante, se il disertore avesse inoltre commesso un qualche delitto in terra, la estradizione di lui potrà essere dalle Autorità locali differita fino a che il Tribunale competente non abbia debitamente statuito sull' ultimo delitto, e che il giudizio emanatone non abbia ricevuto l'intera sua esecuzione.

Rimane ugualmente convenuto che i marinari ed altri individui facienti parte dell' equipaggio, i quali siano sudditi del paese ove la diserzione ha avuto luogo, sono eccettuati dalle stipulazioni del presente Articolo.

ART. XXV. Tutte le operazioni relative al recupero dei bastimenti toscani naufragati od arrenati sulle coste della Grecia, saranno dirette dai Consoli generali, Consoli e Viceconsoli di Toscana, e viceversa i Consoli generali, Consoli e Viceconsoli greci dirigeranno le operazioni relative al recupero dei bastimenti di loro Nazione naufragati ed arrenati sulle coste della Toscana.

L'intervento delle Autorità locali avrà luogo unicamente nei due paesi per mantenere l'ordine, tutelare l'interesse dei recuperatori, qualora siano estranei agli equipaggi naufragati, ed assicurare l'esecuzione delle disposizioni da osservarsi per l'ingresso e l'egresso delle merci recuperate. In assenza e fino all'arrivo dei Consoli generali, Consoli o Viceconsoli, le Autorità locali dovranno d'altra parte prendere tutte le misure necessarie per la protezione degl' individui e per la conservazione degli effetti naufragati.

È ben inteso però che, in caso di qualunque legale reclamo sul naufragio o sulle operazioni del recupero e loro conseguenze, sarà deferito alla decisione dei Tribunali competenti del paese.

ART. XXVI. I Capitani e Padroni dei bastimenti toscani e greci saranno reciprocamente esenti da qualunque obbligo di ricorrere nei respettivi porti dei due Stati agli Spedizionieri officiali, e potranno in conseguenza servirsi liberamente sia dei loro Consoli, sia degli Spedizionieri che questi ultimi avranno designati.

ART. XXVII. Se nel tratto successivo, e perdurante il tempo in cui il presente Trattato sarà in vigore, l'una delle Alte Parti contraenti accordasse qualche favore speciale ad un' altra Nazione in punto di navigazione e di commercio, questo favore sarà immediatamente acquisito dall' altra Alta Parte contraente, senz' alcun carico ed aggravio, se fu accordato gratuitamente all' altra Na

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zione, o a condizioni equivalenti, se fu concesso a titolo oneroso 1856 o correspettivo.

ART. XXVIII. Il presente Trattato sarà ratificato, e le ratifiche saranno cambiate in Firenze nello spazio dei mesi due, o più presto se sarà possibile.

Avrà forza e valore per anni quindici decorrendi dallo spirare di un mese successivo dal giorno del cambio delle ratifiche.

Se allo spirare degli anni quindici il presente Trattato non sarà stato disdetto sei mesi prima, esso continuerà ad essere obbligatorio di anno in anno fintanto che una delle due Parti non abbia annunziato all' altra, però un anno prima, l'intenzione di farne cessare gli effetti.

In fede di che, etc.

PAYS-BAS ET SAXE ROYALE.

Traité sur les consuls, conclu entre les Pays-Bas et la Saxe royale, signé à Dresde, le 3 Juin 1856.

ART. I. Des consuls généraux, consuls, vice-consuls et agents consulaires saxons seront admis dans tous les ports des possessions d'outre mer ou colonies des Pays-Bas, qui sont ouverts aux navires de toutes nations.

ART. II. Les consuls généraux, consuls, vice-consuls et agents consulaires saxons sont considérés comme des agents commerciaux, protecteurs du commerce maritime de leurs nationaux dans les ports de la circonscription de leur arrondissement consulaire.

Ils sont sujets aux lois tant civiles que criminelles du pays où ils résident, sauf les exceptions que la présente convention établit en leur faveur.

ART. III. Les consuls généraux, consuls et vice-consuls, avant d'être admis à l'exercice de leurs fonctions et de jouir des immunités qui y sont attachées, doivent produire une commission en due forme au gouvernement de Sa Majesté le roi des Pays-Bas.

Après avoir obtenu l'exéquatur, qui sera aussi promptement que possible contresigné par le gouverneur de la colonie, lesdits fonc

1856 tionnaires consulaires de tous grades auront droit à la protection du gouvernement, et à l'assistance des autorités locales pour le libre exercice de leurs fonctions.

Le gouvernement, en accordant l'exéquatur, se réserve la faculté de la retirer ou faire retirer par le gouverneur de la colonie, en indiquant les motifs de cette mesure.

ART. IV. Les consuls généraux, consuls et vice-consuls sont autorisés à placer au-dessus de la porte extérieure de leur maison, un tableau aux armes de leur gouvernement, avec l'inscription: « Consulat ou Vice-Consulat de Saxe. » .

Il est bien entendu que cette marque extérieure ne pourra jamais être considérée comme donnant droit d'asile, ni comme pouvant soustraire la maison et ceux qui l'habitent aux poursuites de la justice territoriale.

ART. V. Il est néanmoins entendu, que les archives et documents relatifs aux affaires consulaires seront protégés contre toute recherche et qu'aucune autorité ni aucun magistrat ne pourra d'une manière quelconque et sous aucun prétexte, les visiter, les saisir ou s'en enquérir.

ART. VI. Les consuls généraux, consuls, vice-consuls et agents consulaires ne sont investis d'aucun caractère diplomatique. Toute demande à adresser au gouvernement néerlandais devra avoir lieu par l'entremise de l'agent diplomatique, résidant à La Haye. A défaut d'un tel agent, et en cas d'urgence, le consul général, consul ou vice-consul peut faire lui-même la demande au gouverneur de la colonie, en prouvant l'urgence et en exposant les motifs pour lesquels la demande ne saurait être adressée aux autorités subalternes, ou en démontrant que les demandes, antérieurement adressées à ces autorités, seraient restées sans effet.

ART. VII. Les consuls généraux et les consuls ont la faculté de nommer des agents consulaires dans les ports mentionnés à l'article I.

Les agents consulaires pourront être indistinctement des sujets néerlandais, des Saxons ou des nationaux de tout autre pays, résidant ou pouvant, aux termes des lois locales, être admis à fixer leur résidence dans le port où l'agent consulaire sera nommé. Ces agents consulaires, dont la nomination sera soumise à l'approbation du gouverneur de la colonie, seront munis d'un brevet délivré par le consul, sous les ordres duquel ils exerceront leurs fonctions.

Le gouverneur de la colonie peut en tous cas retirer aux agents consulaires, en communiquant au consul général ou consul, les

motifs d'une telle mesure, l'approbation dont il vient d'être 1856 parlé.

ART. VIII. Les passeports délivrés ou visés par les fonctionnaires consulaires de tout grade ne dispensent nullement de se munir de tous les actes requis par les lois locales pour voyager ou s'établir dans les colonies.

Au gouverneur de la colonie est réservé le droit de défendre le séjour dans la colonie ou d'ordonner la sortie de l'individu auquel serait délivré un passeport.

ART. IX. Lorsqu'un navire saxon viendra à échouer sur les côtes d'une des colonies néerlandaises, le consul général, consul, viceconsul ou agent consulaire, présent sur le lieu même du naufrage ou du sauvetage, prendra en l'absence ou du consentement du capitaine, toutes les mesures nécessaires et propres à sauver le navire, la cargaison et tout ce qui y appartient.

En l'absence du consul général, consul, vice-consul ou agent consulaire, les autorités néerlandaises du lieu où le navire aura échoué, prendront les mesures prescrites par les lois de la colonie.

ART. X. Les consuls généraux, consuls, vice-consuls et agents consulaires peuvent pour autant que l'extradition de déserteurs des navires saxons, marchands ou de guerre, a été stipulé par traité, requérir l'assistance des autorités locales pour l'arrestation, la détention et l'emprisonnement des déserteurs de ces navires, ils s'adresseront à cet effet aux fonctionnaires compétents et réclameront les dits déserteurs par écrit, en prouvant par les registres du navire, les rôles d'équipage ou par tout autre document authentique, que les individus réclamés faisaient partie des équipages. La réclamation étant appuyée de cette manière, l'extradition sera accordée. Les autorités locales seront tenues à exercer toute l'autorité qu'elles possèdent afin que l'arrestation des déserteurs ait lieu. Ces déserteurs arrêtés seront mis à la disposition des dits fonctionnaires consulaires et pourront être écroués dans les prisons publiques à la réquisition et aux frais de ceux qui les réclament, afin d'être. dirigés sur les navires auxquels ils appartiennent, ou sur d'autres navires de la même nation. Mais s'ils ne sont pas renvoyés dans les trois mois, à partir du jour de leur arrestation, ils seront mis en liberté et ne pourront plus être arrêtés pour la même

cause.

Il est entendu toutefois, que si le déserteur se trouvait avoir commis quelque crime, délit ou contravention, il pourra être sursis

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